3/4/2012 23:37:15
News ed Eventi : FNATI - Cronaca Assemblea di Sant’Angelo d’Alife (CE).

Sabato 17 marzo 2012, alle ore 17.00, presso la “Casa del Parco del Matese”, Via Roma, in Sant’angelo d’Alife - (CE), sede dell’Associazione Micologica Matese, (sezione tartufi), si è tenuto un incontro fra il presidente di FNATI e il coordinamento delle Associazioni Tartufai della Campania.



Sono pure presenti due Associazioni del Molise: A.D.A.T. (Ass. Difesa Ambiente Tartufo) - Isernia, rappresentata dal battagliero presidente Cristian ROSSI e il sig. Rodolfo SPINA, presidente di una nuova associazione della provincia di Campobasso, che presto aderirà alla Federazione. Partecipano anche numerosi tartufai appartenenti alle associazioni locali. E’anche presente, il neo Presidente del Parco del Matese, interessato all’emanazione di un regolamento della ricerca e della raccolta del tartufo nel parco stesso.  Vincenzo D’ANDREA, fa gli onori di casa e si assume l’onere di condurre il dibattito.  Si dichiara molto onorato di ospitare questa importante riunione, che permette alle associazioni del sud di esporre le problematiche legate al loro territorio; desidera ringraziare il presidente di FNATI per la sensibilità dimostrata.. Bruno SABELLA, risponde che l’azione intrapresa, era doverosa, inoltre desidera ringraziare le associazioni del sud per aver apprezzato gli scopi della Federazione e di avervi pure aderito, conferendole così una rappresentanza assai più rilevante sul territorio italiano.  Illustra i servizi che FNATI fornisce ai soci, che i presenti dimostrano di apprezzare, in particolare l’organo ufficiale di FNATI: “Il Tartufaio Italiano” veicolo d’informazione al quale tutti desiderano abbonarsi e anche la polizza assicurativa del tartufaio che sottoscriveranno per la quasi totalità. Sono consegnati loro i bollettini di c/c postale, intestati alla federazione, per provvedere al pagamento di quanto sarà da loro dovuto. Sono presenti tutte le associazioni iscritte, per una maggioranza del 100%.  Il presidente dell’Assemblea: Vincenzo D’ANDREA, passa quindi a trattare il: 

PUNTO UNO – (Proposte di modifica alla Legge quadro 752/85).  Bruno SABELLA ricorda di aver inviato a tutti gli aggiornamenti delle precedenti riunioni, per cui non starà a rileggere analiticamente tutti i loro testi. Preferisce concentrarsi sulla linea programmatica stabilità da FNATI e sui risultati della riunione di Scheggino.

Dal dibattito scaturisce che i punti più sensibili sono i seguenti.

a)      Difesa della libera ricerca – Tutti si dichiarano disponibili a scendere a qualche compromesso nei confronti del mondo del commercio, dell’industria e dell’agricoltura pur di evitare che questi insistano sulla posizione che il tartufo sia considerato a tutti gli effetti un “Prodotto agricolo”.

b)      Aliquota IVA - Dal dibattito scaturisce che l’industria e il commercio non possono più essere penalizzate da un onere del 21%, (non scaricabile) che grava sul prezzo finale del tartufo per un 17% in più e rende meno competitivi i prodotti sia sul mercato interno e sia su quello estero, mercato che ha l’aliquota del 4%.

      Prodotto spontaneo di pregio del sottosuolo” apprezzano molto la definizione messa a punto da FNATI,

      frase che distingue chiaramente i tartufi dai “Prodotti Agricoli”.

      Si dichiarano pertanto unanimemente d’accordo sulla risoluzione di Scheggino.

c)      Etichettatura prodotti trasformati e additivi sintetici – L’assemblea prende atto del testo scaturito dalla riunione di Scheggino.

      Generalmente ritengono che questa formula favorisca maggiormente la vendita dei prodotti stessi e che una

      moderata additivazione di dismetiltiometano migliori complessivamente il gradimento del prodotto, poiché la

      sterilizzazione a 120°, distrugge le cellule odorose del tartufo, rendendolo a volte anche sgradevole.

      E’ tiene in considerazione anche l’aspetto pratico che ne deriva: la maggior richiesta di tartufo.

Il presidente D’Andrea, dimostrando di essere esperto di questioni alimentari, pensa che le indicazioni formulate per le diciture sulle etichette, stridano un po’ rispetto alle prescrizioni di legge, che prevedono di indicare le sostanze contenute nelle confezioni.

Sabella si dichiara d’accordo, ma ritiene che questa sia una questione che riguarderà i giuristi del governo e che noi non dobbiamo e non possiamo entrarne nel merito poiché non sono di nostro compito.

L’Assemblea approva all’unanimità anche se un po’ a malincuore.

d)     Sistema fiscale – Sabella precisa che ora i raccoglitori sono fuori dal sistema fiscale, cosa non più sostenibile. Aggiunge che la Guardia di finanza, sta visitando i commercianti e pretende che essi forniscano loro i nomi dei tartufai che gli hanno fornito i tartufi.

Prosegue dicendo di aver ottenuto dalle controparti l’assegnazione di un bonus fiscale di € 10.000, come riconoscimento in misura forfettaria delle spese per la produzione del reddito, bonus che permetterà alla gran parte dei piccoli raccoglitori (Hobbisti) di emettere le ricevute senza assoggettarle a IRPEF.

Aggiunge che questa fiscalità eliminerà una quantità di problematiche mai risolte quali.

-          Tracciabilità del tartufo.

-          Difesa dalle importazioni fraudolente.

-          Emersione del fatturato del tartufo.

-          Conoscenza delle quantità commercializzate per le varie specie a livello regionale.

-          Moralizzazione del mercato e difesa del consumatore.

In sala molti rilevano che al sud parecchi raccoglitori esercitano l’attività senza il conseguimento del tesserino, come anche logicamente gli zappatori delle tartufaie. Vincenzo D’Andrea è del parere che questi tartufai del sud sono più “ipogei” dei tartufi stessi.Tutti evidenziano che l’obbligo di dover emettere le ricevute, avrà la conseguenza che questi soggetti dovranno emergere allo scoperto e necessariamente acquisire il tesserino o la partita IVA.  Sabella ammette di non aver considerato anche questo importante aspetto, aggiunge che l’emissione delle ricevute, conferirà ai tartufai un’immagine migliore e soprattutto l’autorità di poter mantenere dei diritti e pretenderne di nuovi. Per tutte le motivazioni di cui sopra, l’Assemblea approva pienamente l’entrata in vigore del 2013 del nuovo metodo fiscale Nicola DE BELLIS, presidente dell’Ass. Tartufai Sanniti di Benevento, pone l’accento sul fatto che i bracconieri e i titolari di tesserini non iscritti alle associazioni, godono in modo parassitario delle azioni e del lavoro della Federazione e delle Associazioni locali, che s’impegnano spendendo anche soldi personali a questo fine; chiede a Sabella cosa si può fare per costringerli ad associarsi. Risponde, che certi soggetti non si assoceranno mai, poiché sono contro le associazioni. Prosegue dicendo di aver chiesto che la tassa di concessione regionale sia trasformata in tassa di scopo o di abilitazione, al fine di far contribuire anche i non iscritti alle associazioni, al finanziamento d’iniziative di volontariato in favore dell’ambiente. Aggiunge che se questo non sarà ottenuto, sarà chiesto in subordine, un aumento del costo del tesserino di € 50.00, quota da destinare al rimborso delle spese sostenute per il volontariato a favore dell’ambiente, somma che sarà gestita dalle associazioni locali riconosciute; per cui se tutto andrà per il giusto verso, sarà come se tutti pagassero una quota sociale di 50 euro alle associazioni, anche se non saranno materialmente iscritti. Prosegue dicendo che questo introito consentirà alle associazioni di abbassare le quote sociali degli iscritti e probabilmente di fornire loro il giornale e l’assicurazione gratuitamente, tutte azioni che favoriranno le adesioni.  L’Assemblea trova molto interessante la proposta e incoraggia FNATI a proseguire l’iniziativa. Sabella desidera rilevare che nella riunione di Scheggino oltre a quanto esposto in precedenza, è stata impedita la commercializzazione dei tartufi cinesi e delle terfezie, il pericolo d’inquinamento e della produzione di piante micorrizate col tartufo cinese. E’ stato impedito il pericolo di fare del tartufo un “prodotto agricolo”. Si è ottenuto l’appoggio delle richieste dei tartufai per quanto concerne le normative per la ricerca e per la raccolta.  Si passa quindi a discutere delle norme per la raccolta del tartufo.

Sono approvati in modo unanime i seguenti punti:

Art. 1 – Volontariato a favore della tutela delle tartufaie spontanee.

Art. 2 – Elenco tartufi autoctoni – Sarà aggiornato nei modi proposti.

Art. 4 – Identità tartufo – Sarà inserita della frase “Prodotti spontanei di pregio del sottosuolo quali i tartufi”. Sono approvazione anche tutti i commi successivi.          

Art. 5 – Norme di raccolta, Sono approvate con l’aggiunta che sia sanzionato il possesso di zappe e attrezzi  agricoli di scavo.

Art. 6 – Calendario – Sabella informa che il calendario nazionale è solo indicativo per cui le regioni e le province  potranno modificarlo.Precisa che per quanto riguarda la distinzione dello scorzone mediante il calendario di ricerca, sarebbe bene farlo anche sui calendari regionali e provinciali     Cristian ROSSI, chiede che per lo scorzone si apra il 1° giugno, per evitare le zappature da maggio.   Nicola DEBELLIS, chiede che il Tuber mesentericum chiuda il 31 marzo e non in aprile, per impedire che lo scorzone sia già zappato.

Art.18– Tartufi immaturi - Si chiede che le sanzioni amministrative riguardanti la raccolta e l’escavazione di tartufi siano inasprite, sanzionando fortemente sia gli autori degli scavi e sia tutti coloro che ne promuovono il commercio e la ristorazione, prevedendo anche sospensioni delle attività in caso di recidiva. Per le zappature chiedono che queste azioni siano considerate: “danni ambientali”. Il presidente di FNATI assicura di aver preso buona nota dei suggerimenti e che ne sarà tenuto conto per il miglioramento della legge. Desidera precisare che gran parte delle questioni suddette è di competenza regionale, ma vorrebbe che la legge quadro stabilisse delle regole e dei limiti minimi alle sanzioni che non possano essere ridotti dalle legislazioni locali. Comunica che non è detto che tutto ciò che interessa i tartufai sarà accolto, assicura però che FNATI farà di tutto per farne approvare la maggior quantità possibile. Per quanto riguarda le varie ed eventuali, non ci sono domande, per cui il presidente D’Andrea, dichiara sciolta la seduta e invita tutti a partecipare a un rinfresco, gentilmente offerto dall’Ass. Micologica Matese.

Non sono mancati nel proseguimento confronti e approfondimenti sulle questioni oggetto di discussione.

 F.to Bruno SABELLA

P. S. – Il Dott. Vincenzo D’ANDREA, responsabile della sezione tartufi dell’Associazione Micologica Matese, ci ha voluto inviare le impressioni avute a seguito dell’incontro con FNATI, che v’inviamo per opportuna informazione.

Ci vediamo all’Assemblea di Sasso Marconi di domenica 25 marzo.

VERBALE ASSOCIAZIONE MICOLOGICA DEL MATESE

Sezione TARTUFI

Via Nazionale, 7

81017 Sant’Angelo d’Alife (CE)

e.mail:  amm.tartufi@gmail.com

FB: AMM TARTUFI

 

 

Verbale dell’Assemblea FNATI Centro-Sud

(Sant’Angelo d’Alife (CE),  17 Febbraio 2012)

 

Associazioni presenti:

-          Associazione Micologica del Matese – Sezione Tartufi: Dr. Vincenzo D’Andrea

-          A.D.A.T. di Isernia: Dott. Cristian Rossi

-          Associazione Molisana Tartufai di Campobasso: Sig. Spina Rodolfo

-          Associazione Tartufai Sanniti di Benevento: Sig. De Bellis Nicola

 

La finalità della 1^ Assemblea FNATI nel Centro-Sud era innanzitutto fondata sulla presentazione della Federazione ai soci delle Associazioni affiliate o con intenzione di affiliarsi.

E’ stato presentato l’obiettivo di FNATI nell’ambito del coordinamento delle Associazioni di Tartufai, oltre alla presentazione delle Polizze assicurative (Infortuni e RCT) destinate ai tartufai affiliati.

Tra gli obiettivi “in itinere” della FNATI c’è l’interessante “Progetto Antidoto” che ha destato curiosità ed interesse, utile non solo per la problematica occorrente nel mondo del tartufo.

Il Presidente FNATI ha presentato l’intero iter che si è seguito e che ancora si sta seguendo in merito alla nuova norma-quadro nazionale in tema di “disciplina raccolta e commercializzazione tartufi”.

Sono stati analizzati in ogni dettaglio i punti delle proposte che FNATI ha portato non solo in sede di “XIII Commissione Agricoltura” della Camera dei Deputati ma anche nei diversi incontri “satelliti”: quello di Norcia, di Scheggino e dei diversi ulteriori incontri informali tra rappresentanti di Associazioni.

Gli argomenti che hanno maggiormente interessato la platea sono stati i seguenti:

  1. Tartufaie controllate: la problematica delle “Riserve di caccia al Tartufo” è un argomento che preoccupa in modo contrastante le diverse Associazioni, ognuna per gli interessi territoriali.  A tal proposito si è evidenziato che tale condizione potrà considerarsi solo mediante un’adeguata “Cartografia Regionale” delle tartufaie, in modo sovrapponibile a quanto già esiste per l’attività venatoria.  Altra condizione importante ai fini del giusto sviluppo delle tartufaie controllate è l’ottimizzazione del rapporto Associazione/proprietari dei fondi.  Così come condizione importante è saper ottimizzare la valutazione dei patrimoni boschivi.  Questo argomento ha suscitato molto interesse da parte dei partecipanti, essendo il fenomeno del “taglio boschivo” molto rappresentato e causa sicura del depauperamento delle aree tartufigene. A tal proposito è opinione comune che bisogna cominciare a considerare i boschi e la loro qualità non solo per derivarne legna da ardere. In tanti casi si potrebbe utilizzare maggiore economia dai “frutti del sottobosco” che non dal legname!
  2. Aspetto Fiscale dei tartufai (IVA, Bonus fiscale e Tracciabilità):   l’argomento ha destato molto interesse, vista l’assoluta necessità di individuare fiscalmente i tartufai nella tracciabilità (non solo fiscale!). Le proposte discusse (Bonus fiscale) sono state condivise da tutti, ritenendole equilibrate. E’ tacita l’opinione comune di non considerare il tartufo “prodotto agricolo”, per l’interesse di pochi, con il rischio di comprometterne l’identità di prodotto “selvatico” con le tutele ad esso riservate.
  3. Altri argomenti:
    1. particolare discussione si è avuta in merito ai “preparati di tartufo” “a base di tartufo” ed “aromatizzati al tartufo”.  Il fenomeno è soprattutto concentrato sulle “conserve” che vedono la presenza più o meno marginale del tartufo e che soprattutto sono condizionate dagli aromatizzanti artificiali di cui è protagonista il “dismetiltiometano”.  Il rappresentante della Associazione Micologica del Matese ha evidenziato che la dicitura dell’aromatizzante tra gli ingredienti in modo esplicito (nome o sigla alfanumerica se prevista, preceduta dalla dicitura aromatizzante) è prevista dalla vigente normativa sanitaria in tema di “ingredienti contenuti nei prodotti alimentari”.  Nonostante sia stato affermato che tali prodotti siano essenzialmente destinati al mercato estero, l’utilizzazione di prodotti “non-genuini” (tartufi immaturi, tartufi non corrispondenti alla specie dichiarata con nome scientifico, tartufi di provenienza non nazionale spesso non-commestibili), resta, a parere di molti dei presenti, causa di raccolte sconsiderate fuori periodo e comunque di frodi commerciali che possono minare la tipicità del “prodotto tartufo” che si sta giustamente difendendo nella sua nazionalità.   Pertanto va opportunamente ed adeguatamente normata la utilizzazione delle “conserve” con la necessaria indicazione in etichetta.
    2. L’utilizzo degli strumenti di raccolta va ulteriormente normato, andando a definire la forma in larghezza massima della lama dello strumento stesso, senza limitazione nella lunghezza, vista la tradizione diversa di molte regioni italiane. E’ stata rappresentata la necessità di evitare non solo l’utilizzo ma anche la detenzione di tutto ciò che sia paragonabile ad una “zappa o zappetta”, essendo le aree di raccolta del tartufo “nero” micidialmente condizionate nella loro integrità dall’uso di strumenti del genere. Essendo difficile la dimostrazione della “lavorazione andante del terreno” mediante la zappa è stato insistentemente chiesto in modo univoco la possibilità di proporre nella nuova norma il divieto di “detenzione” della zappa. Ciò in considerazione che, in caso di particolare gravità, si può considerare la possibilità di impedire la sola “presunzione di commettere un illecito”: è il caso dell’utilizzo della zappa che, essendo difficile dimostrarlo sul campo, ne viene vietata la sola detenzione durante la raccolta.
    3. In merito alle sanzioni, è stata opinione comune irrigidire l’intervento punitivo sugli utilizzatori fraudolenti di tartufi (fuori periodo-immaturi, tartufi non nazionali di cui è vietata l’importazione – T. indicum). La necessità maggiore è comunque quella di rendere più efficaci gli interventi degli organi deputati al controllo, eventualmente creando le occasioni per istruire al meglio tale personale, rendendo efficace una nuova normativa. Le ottimizzazioni dei controlli è richiesta soprattutto sul territorio di raccolta mediante anche figure volontarie e mediante migliore formazione della “Polizia Provinciale”. Resta opinione di tutti che migliorare i controlli “a valle” (somministrazione, commercializzazione) si riuscirebbero a limitare i danni della raccolta fuori-periodo, di tartufi “non idonei” e di importazione orientale.
    4. Interessante è stato l’intervento del rappresentante dell’Associazione Tartufai Sanniti di Benevento che insiste nel dare più incisività e  riconoscimento alle Associazioni, senza che queste lavorino “al vento” o addirittura vadano a promuovere un territorio anche per coloro che non solo non ritengono sentirsi appartenenti ad una Associazione ma addirittura criticano il principio associazionistico, sfruttando però tutto quanto di positivo possa derivarne. A tal proposito promuoveva la necessità di rendere obbligatorio l’appartenenza dei tartufai ad una Associazione, come condizione necessaria per l’idoneità ad esercitare l’attività di tartufaio.

L’Assemblea si è conclusa con la promessa che le Associazioni della Campania e del Molise presenti si riuniranno con periodicità per evidenziare le problematiche, continuamente “messe a luce” e per creare una sinergia, utile per poter avere una voce comune con le Autorità.

 

                Il Responsabile dell’Associazione Micologica Matese – Sez. Tartufi

Dr. Vincenzo D’ANDREA


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Vizsla Bracco Ungherese